sabato 29 settembre 2007

INTERVISTA A BILL

Nuova intervista:
Come descriveresti la tua vita da rock star in poche parole?
La prima immagine che mi viene in mente è quella di un vortice dove si mescolano esaltazione, gioia e stress. Salire sul palco, andare ad un meeting con i fan o andare ad uno show televisivo: tutti questi avvenimenti provocano una grande scarica di adrenalina. Vivo a 100 all’ora e assaporo ogni istante con un’intensità folle!
Qual è il privilegio che ti offre la tua carriera che apprezzi di più?

Il successo ormai internazionale dei Tokio Hotel mi permette di viaggiare un po’ per tutto il mondo. Ieri in Italia, oggi in Francia, domani in Russia… navigo da scoperta in scoperta. E’ uno degli aspetti appassionanti del mio mestiere.

E di quale costrizione faresti volentieri a meno?

I Tokio Hotel sono la mia ragione di vita. Per il gruppo, do tutto me stesso. Allo stesso tempo, la mia vita privata è diventata quasi inesistente e i momenti condivisi con le persone care sono sempre più rari. La fama è facile da vivere? Il successo dei Tokio Hotel è stato così improvviso… All’uscita del nostro primo singolo, Durch den Monsun, il 15 agosto 2005, nessuno di noi si aspettava un simile ascolto. Da un giorno all’altro siamo stati lanciati sulle copertine delle riviste. Allora ho scoperto il sinistro meccanismo della stampa per fare scandalo… Tante di quelle menzogne, voci o foto truccate sono circolate tra i media. Ora lo ammetto: i primi sei mesi sono stati una terribile prova da attraversare. Ho impiegato molto tempo per abituarmi ai tormenti dovuti all’avere una vita esposta al pubblico…. Sei intervenuto per negare alcune dicerie? Superato lo stadio della rivolta e quello in cui volevo distruggere tutto, ho finito col capire che è inutile lottare contro questi creatori di scandali. E’ anche inutile cercare di ristabilire la verità. Perché subito dopo una smentita pubblica, una nuova diceria alimenta un altro scandalo… Alla fine, mi sono detto che ignorare questi gossip è il miglior modo per non soffrire. Continuo a dirmelo.
Hai mai perso il tuo sangue freddo di fronte a dei paparazzi?

Ho la fortuna di essere circondato da un servizio di sicurezza abbastanza persuasivo (ride)! Finora, nessun intruso mi ha mai importunato… Comunque, se uno di questi mi si avvicinasse troppo, non sono sicuro che riuscirei a mantenere il controllo. Di fronte ad un paparazzo potrei facilmente venire alle mani!
Se tu potessi ritrovare l’anonimato per un week-end, che faresti?
Riunirei la mia famiglia e i miei amici e, tutti insieme, andremmo a fare un giro in paese. Mangeremmo sulla terrazza di un ristorante in un posto piuttosto frequentato, giusto per assaporare il piacere di essere di nuovo anonimo, di essere sconosciuto alla gente. Poi andremmo al cinema e ad un parco dei divertimenti. Adoro le esperienze che mi danno emozioni forti! Oppure, perché non fare una piccola scappata a New York? Mi piacerebbe tanto scoprire questa magnifica città…
“La mia vita privata è divenuta inesistente”
Qual è il lato più marcato della tua personalità?
Fondamentalmente, io sono un ragazzo molto indipendente. Fin da piccolo, me la cavavo da solo, senza domandare niente a nessuno. Da quanto mi ricordo, ho sempre fatto di tutto per essere autonomo. Fare a modo mio, assicurarmi il mio futuro, cavarmela da solo, non contare su nessuno se non su me stesso… ecco alcune cose che mi hanno sempre caratterizzato.
Dai facilmente fiducia a qualcuno?
La vita che faccio non mi permette di costruire relazioni solide. Serve sempre un po’ di tempo per sapere di chi ci si può fidare. E siccome resto raramente per più di tre ore nello stesso posto, non ho il tempo di sapere se le persone che incontro sono degne di fiducia. Per questo motivo, le persone di cui mi fido davvero si contano sulle dita di una mano.
“I miei veri amici si contano sulle dita di una mano”
A chi confidi tutti i tuoi piccoli segreti?

Due persone sanno tutto di me: Tom,, il mio fratello gemello, di sicuro, e Andreas, il mio migliore amico. Ho simpatia e stima per molte altre persone, come dei buoni amici o altri con cui ho delle relazioni professionali, ma a parte quelle mi ritengo piuttosto riservato.

In amore, sei il tipo che nasconde i tuoi sentimenti?
A dire il vero, tutto dipende dalla situazione… Non direi nulla se si tratta di una ragazza con cui so che non avrei alcuna chance. Anch’io ho il mio orgoglio (sorride)! D’altra parte, se i sentimenti sono reciproci, apro il mio cuore senza ritegno. Non ho paura di dire “ti amo”.

Che genere di fidanzato sei?

Sono attento, passionale, possessivo e anche terribilmente romantico. Quando amo, mi sento un tutt’uno con lei. Ho bisogno di essere vicino in ogni momento alla persona del mio cuore (tradotto sarebbe: la persona speciale, solo per me), di sentirla accanto a me (Bill dice “sentirla contro di me”, intende proprio fisicamente…), di dividere tutto con lei. Sfortunatamente, questa felicità non la provo più da due anni.

Qual è la tua principale tattica di seduzione?

Sono una persona molto aperta, mi avvicino sempre alle persone in modo molto spontaneo, senza stratagemmi particolari. In generale mi attira la simpatia degli altri.
Qual è la tua tecnica per ottenere quello che vuoi?
Quando mi sta davvero a cuore qualcosa, è molto semplice: continuo a pensarci e a parlarne finché non la ottengo (ride)! Un po’ come un bambino, mi mostro tutto dolce e gentile finché non riesco a persuadere tutti con le mie moine (fa il tatino, per intenderci). Funziona sempre! E se non riesci comunque ad ottenerlo…Attenzione, sono estremamente ostinato (ride)! Se mi si dice di no, sono capace di insistere per giorni finchè non vengo soddisfatto. A volte, lo riconosco, ricevo un rifiuto categorico. In questi casi sono molto contrariato e di pessimo umore (sorride)… Qual è il peggior consiglio che ti sia mai stato dato?
Ce ne sono stati tanti… Mi viene in mente un amico con cui andavo a fare shopping e che era riuscito a convincermi a comprare una giacca che lui trovava “magnifica”. La giacca in questione era infatti un impermeabile a buon mercato, una specie di parrucca multicolore davvero desolante. Non so cosa mi sia preso quel giorno; dovevo certamente essere in piena crisi adolescenziale e mancare totalmente di gusto (ride)…

L’adolescenza, giustamente, che ricordi ti evoca?

Al momento della pubertà, tra i brufoli e cambiamento fisico, non si è mai davvero a proprio agio. Mi ricordo che il mio stile era assurdo, i miei vestiti erano patetici, le mie pettinature catastrofiche e le mie esperienze amorose piuttosto disastrose! In breve, l’adolescenza è una fase in cui si cerca e si prova di tutto per trovare se stessi.

A 17 anni, hai già girato la pagina dell’adolescenza?

La strada che ho percorso con i Tokio Hotel mi ha fatto precipitare nel mondo adulto. Molto presto, ho dovuto risolvere alcune problematiche senza l’aiuto dei miei genitori e mi sono trovato di fronte delle responsabilità che in genere non toccano un ragazzo della mia età. Senza rendermene conto, ho potuto chiudere l’adolescenza un po’ prematuramente. Malgrado ciò, niente mi impedisce di sdoppiare personalità per comportarmi a volte come un vero bambino (sorride).

A quali personalità ti riferisci?

Si tratta di piccoli capricci quotidiani, troppo puerili per essere menzionati… E non vorrei compromettere gli altri membri del gruppo! Tom, Gustav e Georg non mi perdonerebbero sicuramente alcune rivelazioni (fa l’occhiolino…).
“Dire ti amo non mi fa paura”

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